Vini e Viticoltura al Giglio
Sin dai tempi antichi viene coltivato il vino all’Isola del Giglio in piccoli terrazzamenti a picco sul mare. Ansonaco è il nome tradizionale del vitigno più diffuso dal quale ottiene un vino bianco ottimo (ma anche forte).
Mentre la produzione al Giglio un tempo era abbondantissima e esisteva una florida esportazione, con l’arrivo del turismo negli anni 1950 è stata abbandonata non solo l’agricoltura ma anche la viticoltura e solo pochissime persone curavano i loro piccoli vigneti per il proprio fabbisogno.
Solo dopo un cinquantennio, nel 1999, fu avviato il primo progetto di recupero di un grande vigneto da parte dell’azienda vinicola Altura, che iniziò a produrre vino in quantità più consistente, imbottigliandolo e dotandolo tanto di etichette.
Negli anni successivi, altre aziende dell’isola hanno seguito l’esempio recuperando altri vigneti e creando nuovi “brand” del vino tipico dell’isola, l’Ansonaco. Infine, a partire dalla metà degli anni 2010, l’isola fu scoperta da aziende vinicole toscane, vengono creato i primi blend e oggi l’isola conta 8 aziende vinicole.
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Ansonica
L'Ansonaco, il vino tradizionale dell'isola
“Ansonaco” è il nome tradizionale del vitigno più diffuso, radicato e coltivato da sempre all’Isola del Giglio. È comunemente ritenuto che il vitigno Ansonica sia arrivato in Italia dalla Grecia, prima in Sicilia – dove viene chiamato Inzolia – per poi passare in Toscana.
Il tipico vino dell’Isola viene prodotto con un minimo 90% di uva autoctona Ansonica a cui viene aggiunto un 10% di Biancone, Moscatello, Malvasia e Procanico.
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Cantine
Aziende Vinicole al Giglio
Con il rilancio della viticoltura nei primi anni 2000, sono nate una decina di aziende agricole e vinicole che producono sia il tradizionale vino Ansonaco 100% che moderni blend…
vino
Il vino tradizionale dell'isola
Ci sono tanti privati che continuano a produrre il vino tipico dell’isola in compagnia degli amici, destinato perlopiù al proprio consumo personale. Tutti seguono ancora i metodi tradizionali, e alcuni utilizzano perfino la pigiatura a piedi! L’Ansonaco che si ottiene è un vino sfuso davvero unico: di colore ambrato, con un gusto pungente e astringente simile a un rosso, è scomposto eppure beverino.
Se passeggiando per l’antico borgo di Giglio Castello trovate una cantina con la porta aperta, entrate pure: potreste avere la fortuna di assaggiare il “vero vino” dell’isola. In alternativa, lo troverete in molti bar che servono il tradizionale vino del Giglio nei tipici bicchierini.
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Viticoltura al Giglio
Palmenti
I vigneti sono sparsi sui versanti terrazzati dell’Isola del Giglio dove spiccano le curiose costruzioni dei palmenti (costruiti nei secoli 1500 – 1700), strutture di modeste dimensioni destinate alla pigiatura dell’uva.
All’interno di una sorta di edicola in muratura si trovano uno o più vasche, non di rado scolpite direttamente negli affioramenti di granito. Nella prima viniva pigiata con i piedi l’uva, nella seconda, posta più in basso e collegato mediante un foro detto cucchione , si raccoglieva il mosto. Attraverso un secondo foro, posto nel punto pià basso del palmento, si procedveva al recupero del liquido in otri in pelle di capra che poi venivano con l’asino portato nelle cantine.
Questo sistema risparmiava ai contadini il trasporto dell’uva fino al paese, consentendo loro di ricavare il mosto in prossimità dei punti di vendemmia.
giglio e dintorni
Vini Colli di Maremma
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Giglio e dintorni
Museo della Vite e del Vino
Il museo della vite e del vino è stato inaugurato nel 2000, nei locali del Palazzo Pretorio di Scansano ed è anche sede della Associazione “Strade del Vino Colli di Maremma“. Il museo punta alla informazione sui vini prodotti nel comprensorio e sulla valorizzazione della cultura e delle tradizioni del territorio.
- Museo della Vite e del Vino di Scansano
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Piazza del Pretorio
58054 Scansano GR - +39 0564-509106
- musei@comune.scansano.gr.it
- www.comune.scansano.gr.it
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