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storia del giglio
La Miniera del Franco a Giglio Campese

La Miniera del Franco a Giglio Campese

Isola del Giglio, dove la natura ancora regna incontrastata.
Testi a cura del Parco Nazionale Arcipelago Nazionale

Le miniere del promontorio del Franco a Giglio Campese sono state utilizzate fin dai tempi degli Etruschi e dei Romani, anche se l’attività estrattiva del ferro divenne un’importante risorsa economica soprattutto all’inizio del XX secolo, quando venne aperta la miniera del Campese dove si estraeva la pirite, minerale importante per il ferro ma anche per il contenuto di zolfo.

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Della Miniera del Franco a Giglio Campese si vede oggi soltanto i resti in mezzo al mare della baia delle piattaforme e di un traliccio della teleferica utilizzata per caricare il minerale sulle navi. La miniera di pirite è stato una importante fonte di economia dell’isola nei anni 1938-1962, quando trovarono impiego fino a 300 minatori ed operai. Si presentò per molti Gigliesi, grazie a un salario fisso, l’opportunità di un relativo benessere economico. Nel 1976 la miniera venne completamente smantellata per far spazio alla costruzione di nuove strutture turistiche.

Mappa della Miniera del Franco e Sezione Geologica

Fatta eccezione per il promontorio del Franco (caratterizzato da calcari cavernosi triassici e quarziti del paleozoico), l’Isola del Giglio è costituita quasi esclusivamente da granito. La Valle Ortana fra Campese e la Cala dell’Allume divide questi due mondi e lungo il contatto tra i calcari e il granito si era formato la limonite e la più profonda pirite.

Mappa della Miniera del Franco alll'Isola del Giglio Campese con Sezione Geologica

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Cronologia

1844Viene individuato il giacimento di pirite al contatto tra granite e calcari a Campese
1862-1864Vengono scavati le ocre e la limonite all'Isola del Giglio
1881La compagnia inglese Casa Hollway inizia a scavare minerali di manganese e pirite
1883La Casa Hollway concentra i lavori nella miniera di pirite dell'Allume
1888A causa della grande depressione chiude la fabbrica di soda di Porto Santo Stefano e gli inglesi sospendono prima l'attività minerario per poi abbandonarla
1908Una società tedesca riapre la miniera dell'Allume
1910A campese inizia lo scavo di un pozzo che raggiunge la profondità di 22 metri
1913Furono estratti circa 95 tonnellate di pirite nel corso dell'anno
1915Furono estratti circa 250 tonnellate di pirite nel coso dell'anno
1917I diritti minerari passano nelle mani dell'Ilva che estrae per due anni il manganese
1919Si arresta l'attività mineraria
1938Dopo varie passaggi della concessione La Miniera Tirrena riapre il cantiere "Allume" e si inizia lo scavo del Pozzo di S. Barbara per il giacimento di pirite. Viene scavato fino a quota - 13 e si stima una giacenza di circa 50 milioni di tonnellate di pirite
1941Si completano gli impianti esterni e le laverie
1942Si inizia a costruire la teleferica per il carico diretto del minerale sui navi
1943A cause belliche viene chiuse la miniera
1945Riprende l'attività estrattiva. Viene scavato un secondo pozzo all'Allume a quota +54
1948Il pozzo dell'Allume raggiunge -38 metri di profondità ma la mineralizzazione delude le aspettative. Proseguono le coltivazioni a Campese al livello -25
1950Entra in funzione la teleferica per caricare le navi. La produzione annuo di pirite fu quasi 28.000 tonnellate impiegando 243 impiegati. Al Campese lo scavo raggiunge quota -55
1951Passaggio della concessione alla Montecatini
1952Il pozzo di S. Barbara raggiunge -70 di profondità
1953A Campese si raggiunge il livello - 110. Viene completato il collegamento ferroviario tra l'Allume e il Campese
1956Si lavora solo al nord del pozzo di Santa Barbara ma riprendono i lavori per collegare i due pozzi in sotterrano.
1957La scoperta del gas naturale di Lacq in Francia mette in difficolta il zolfo e la pirite. A Giglio si conferma la perdita della mineralizzazione a quota -120
1958Si raggiunge il livello più profondo, -120, e viene completato il collegamento sotterraneo dei pozzi dell'Allume e di S. Barbara. Fu l'anno del massimo produttivo con 28.000 tonnellate di pirite mercantili e 235 operai impiegati.
1959Inizia la lenta chiusura delle Miniere anche a causa dei alti costi della miniera
1961Viene chiuso la sezione dell'Allume per esaurimento
1962Al fine anno viene abbandonata la miniera con l'allagamento dei sotteranei
1976Le strutture della Miniera vengono completamente smantellate per far spazio alla costruzione della Marina del Giglio
Veduta aerea con drone della teleferica, marina del giglio e strada per l'Allume, Drone dall'alto

La Pirite

La pirite è un minerale composto da zolfo e ferro uniti con un legame prevalentemente ionico. Prende il nome dal termine greco πῦρ pyr (fuoco) poiché produce scintille se percosso con un pezzo di metallo. Se riscaldata alla fiamma emette una miscela di solfuri dal classico odore di uova marce. Non possiede proprietè magnetiche. Nell Medioevo veniva confusa con l’oro ed era quindi chiamata “oro degli stolti (sciocchi)”

La pirite serve principalmente alla fabbricazione dell’acido solforico largamente adoperato per la preparazione dei concimi chimici.
» www.wikipedia.org/pirite

Pirite
I giacimenti italiani di pirite più importanti sono nella Maremma Toscana (Gavorrano, Boccheggiano, Isola dell’Elba) e nel Cadore (Agordo). I giacimenti maremmani contengono la pirite più pura del mondo.

Acido Solforico

L’acido solforico è un acido minerale forte, liquido a temperatura ambiente, oleoso, incolore e inodore e ha numerose applicazioni, sia a livello di laboratorio che industriale. Tra queste si annoverano: la produzione di fertilizzanti, il trattamento dei minerali, la sintesi chimica, la raffinazione del petrolio ed il trattamento delle acque di scarico. È altresì l’acido contenuto nelle batterie per autoveicoli.
» www.wikipedia.org/acido-solforico

Museo Mineralogico

La raccolta del Museo Mineralogico dell’Isola del Giglio contiene esemplari rari di tormalina nera con habitus discoidale, cristalli di galena con habitus tabulare estremamente, cristalli di tetraedrite e fotografie di località mineralogiche gigliesi.
Il percorso espositivo è diviso in tre settori dedicati alla nascita dell’isola, alla sua componente geo-mineralogica e alla storia delle escavazioni ferrifere e dell’estrazione del granito.
Il museo è momentaneamente chiuso.

Libro La Miniera del Franco

La Miniera del Franco
Appunti su un secolo di storia mineraria dell’Isola del Giglio
Carlo Pistolesi
ISBN: 9788898837342, disponibile presso la ProLoco Giglio.

Copertina del Libro La Miniera del Franco di Carlo Pisolesi

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