In seguito troverete un elenco completo dei produttori di vino all’Isola del Giglio. Non meravigliatevi se le cantine non compaiono nelle grandi guide annuali come Veronelli, Gambero Rosso, Luca Maroni o Vinibuoni. Molti viticoltori sono molto piccoli e spesso producono solo un vino. Inoltre, si tratta frequentemente di vini premium di nicchia che scelgono altri canali di comunicazione. L’unica eccezione è la cantina Az. Agr. Fontuccia, presente da anni nella guida del Gambero Rosso (e quindi anche in Slow Wine), che è stata premiata nella guida 2025 con tre bicchieri per il suo Ansonica Caperrrosso 2023.
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cantina al giglio
Alla fine degli anni ’90, nei periodi più bui della viticoltura gigliese, Francesco Carfagna iniziò a recuperare con grande determinazione e coraggio una vecchia vigna in località Altura, nel meraviglioso promontorio del Capel Rosso. Ci vollero anni per tirare su chilometri di muri a secco insieme alla famiglia e ai collaboratori, prima di arrivare al primo imbottigliamento nel 2003 e alla prima etichetta nel 2004. Oggi, affiancato dalla figlia Irene, produce vini bianchi e rossi nel modo più naturale possibile per farli esprimere al meglio le caratteristiche del terroir: il classico bianco Altura Ansonaco, il rosso Altura Saverio ma anche un frescho vino Emtvi “con uve forestiere”.
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L’azienda Bibi Graetz nasce nel 2000 sulla collina di Fiesole, dove Bibi, cresciuto in una famiglia di artisti, si innamora del vino e ne fa la sua scelta di vita. Inizia con i vini rossi, coltivati sulle colline fiorentine e nel Chianti. Grazie alle vacanze trascorse nell’infanzia al Giglio, nel 2015 inizia la sua avventura vinicola sull’isola. Oggi produce due vini bianchi 100% Ansonica, provenienti da due vigneti distinti: “Colore Bianco” dal Vigneto di Pietrabona e “Testamatta Bianca” dal Vigneto del Serrone, entrambi IGT Toscana Bianco.
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Simone Ghelli e Desy Francini hanno iniziato pian piano ad acquistare piccoli fazzoletti di vigna sul versante occidentale del Giglio. Assieme all’enologo Manfred Ing nasce nel 2013 la prima annata dell’unico vino prodotto, il “Calzo della Vignia”, un Ansonaco in purezza 100%, con solo 300 bottiglie per passare alle XXX del millesimo 2023. La cantina offre inoltre la degustazione “un calice d’Ansonaco al tramonto” nella loro suggestiva vigna con vista sulla baia del Campese.
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La Fontuccia prende il nome della prima vigna di Giovanni e Simone Rossi, da quale è nata anche la prima bottiglia di “Senti Oh!”. Provenendo da professioni completamente differenti, i due fratelli decidono, alla fine degli anni 2000, di dedicarsi alla viticoltura e sono oggi il maggiori produttori di vini al Giglio. Nei 5 ettari producono 5 vini diversi, tutti con uva Ansonica 100%: “Senti Oh!”, “Caperosso”, “Fontuccia”, “Cocciuto” e il passito “Nantropó”.
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La Soc. Cooperativa “Greppe del Giglio” nasce nel 2006 dall’ambizione di recuperare la passione per la coltivazione dell’Ansonica, mantenendo vivo il carattere “eroico” dei vecchi vignaioli e combinandolo con le moderne tecniche di vinificazione. Prende il nome dai tipici muretti a secco in granito, chiamati appunto “greppe” e conta una cinquantina di soci. Produce circa 6 mila bottiglie di vino: il vino bianco Doc Ansonica Costa dell’Argentario, vino IGT Bianco con uve dell’isola del Giglio, vino IGT Rosso con uve Sangiovese di Capalbio, e vino da uve stramature. Inoltre produce grappa di uva Ansonica, miele biologico, confetture, marmellate ed erbe aromatiche.
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Milena Danei, dopo essersi laureato in viticoltura ed enologia e avere raccolto esperienze preziose in varie aziende vinicole in Italia e all’estero, ha creato nel 2018 la Cantina Parasole. Dal padre ha rilevato un piccolo vigneto (dove lui produceva solo per il fabbisogno familiare) e oggi coltiva quasi 1 ettaro di vigna suddiviso in diverse parcelle sull’isola. Sono due i vini prodotti, lo “Strulli Ansonaco” con circa 1200 bottiglie e il “Dolce Cote” con circa 250 piccole bottiglie.
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Cantina artefice della vendita record di una bottiglia per €320.000
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Cantine Scarfo’ è una piccola azienda vinicola gestita da Cesare Scarfo’ e da sua moglie Amy Bond. Cesare cominciò a piantare le prime viti nel piccolo podere di famiglia a Montalcino, ma aveva sempre trascorso le vacanze al Giglio e così, davanti a un bicchiere di Ansonaco, decisero di produrre anche il vino tipico dell’isola. Così, negli anni 2010, hanno iniziato a recuperare piccoli vigneti in varie località dell’isola e oggi producono circa 500 bottiglie di Ansonica Toscana IGT, il Delicato di Scopeto e l’Ambrato di Radice e inoltre il rosso Granato del Crovo.
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La “Tenuta nel Giglio” è stata creata solo di recente da parte della azienda vinicola di successo internazioanle “Tenuta Casenuove” del Chianti. Sebbene la produzione principale sia focalizzata sul Chianti Classico, con vini di annata e riserva, la cantina punta ora anche sul bianco “IGT Toscana Bianco” (Ansonica 100%), le cui uve provengono dalla Tenuta Isola nel Giglio e che per il momento vengono vinificate a Panzano (Greve in chianti). Nel 2022 è stato presentato la prima annata del 2019 del unico vino “Scoglio Nero” con una produzione di circa 800 bottiglie “numerati”.
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Giglio e dintorni
Il museo della vite e del vino è stato inaugurato nel 2000, nei locali del Palazzo Pretorio di Scansano ed è anche sede della Associazione “Strade del Vino Colli di Maremma“. Il museo punta alla informazione sui vini prodotti nel comprensorio e sulla valorizzazione della cultura e delle tradizioni del territorio.
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